Mad world

In mezzo alle potenti proteste contro il DDL Gelmini che si sono riaccese in occasione del voto alla Camera, con gli studenti sui tetti, e la torre sbilenca di Pisa occupata, così come il Colosseo; con qualche rara notizia della Corea del Nord che minaccia un’altra guerra, con comunicati come questo: “Scateneremo una seconda ed anche una terza serie di attacchi senza esitazioni, se i guerrafondai della Corea del Sud faranno altre sconsiderate provocazioni militari” (agenzia Kcna), sembra prospettarsi un futuro sempre più nero.. E magari pochi leggeranno delle notizie altrettanto interessanti, come ad esempio questa.

“La Commissione europea ha respinto la richiesta di deroga ai limiti di legge inoltrata dall’Italia per la concentrazione di arsenico presente nell’acqua destinata ad uso potabile. In particolare per quanto riguarda l’arsenico, scrive la Commissione Ue, “occorre autorizzare unicamente deroghe per valori di arsenico fino a 20 microgrammi al litro”. Al contrario, finora si poteva derogare fino 50 microgrammi al litro. Una decisione che riguarda 128 Comuni. Se l’Italia non rispetterà il divieto, rischia un procedimento davanti alla Corte di Giustizia europea.”

L’Italia è il paese europeo dove più frequentemente si è permesso ad alcuni acquedotti di erogare acqua con valori fino a 5 volte superiori alla legge, in particolare per arsenico, boro e fluoro. Una pessima abitudine, che ha più volte suscitato polemiche e creato allarmismi sui potenziali rischi sulla salute. Preoccupazioni non certo affievolite – come è giusto che sia – dal fatto che le deroghe riguardino pochi comuni e località che si trovano nelle regioni Lazio, Campania, Toscana, Umbria, Lombardia e nelle province di Trento e Bolzano (per inciso in tutti i casi si tratta di sostanze presenti naturalmente nelle falde cui gli acquedotti attingono).

Lo stop ufficiale è arrivato il 28 ottobre, ma già nei mesi scorsi a pronunciarsi era stato il comitato scientifico della Commissione europea, lo SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks), che ha in parte confermato le preoccupazioni che riguardano la salute dei più piccoli, mentre per quanto concerne la popolazione adulta il rischio sulla salute derivante dalla proroga dei valori derogabili per questi tre elementi sarebbe molto basso. Nello specifico, per i bambini sotto i 3 anni il boro assunto bevendo acqua potrebbe facilmente raggiungere il limite massimo tollerabile, mentre per i bambini e i ragazzi fino a 18 anni non è escluso che gli effetti negativi dovuti all’arsenico si manifestino già a partire dai 20 microgrammi per litro.

Ecco il documento dell’Unione Europea, da pagina 5 inizia la lista dei 128 comuni “contaminati”.

Fonte: www.altroconsumo.it

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