Dell’Arte

No, non sono fuggito all’estero! Ho fatto qualche giorno di festa in montagna nelle prealpi giulie con i miei amici. Nel frattempo mi sono avvicinato allo Steampunk, impossibile rimanere insensibile a tale corrente-sottocultura, per una personalità poliedrica e confusionaria come la mia. Ciò mi ha fatto riflettere su come l’azione politica non debba essere tale per forza in sé, ovvero sul fatto che ogni azione che coinvolga ciò che è fuori di me può essere considerata politica. In altre parole: Ispirare. Giunto al punto di aver compreso che la violenza non ci è d’aiuto, e che militare in un gruppo significa spersonalizzarsi e allontanarsi dal mio obiettivo, ho compreso che l’azione più incisiva a mia disposizione è proprio l’arte nella sua più completa accezione: costruire, creare, presentare, proporre. Puntare all’Arte. Ispirare il prossimo. Tramite ogni forma ibrida e canonica, dettata dalle Muse o meno.. Il gioco, il teatro, la poesia, la musica, ogni cosa che può essere d’ispirazione alla gente è bene accetta. Così da poter rispondere alla domanda: Che cosa ho fatto io oggi per cambiare il mondo?

Questa voce è stata pubblicata in tensioni ideali, utopie. Contrassegna il permalink.