Botellòn Veneto: verso l’anarchia etilica

In questi giorni a Padova si è scatenato il caso Botellon Veneto. In vista della manifestazione alcolica non autorizzata, organizzata tramite evento su facebook, si fa un gran parlare di misure per arginare il problema. Il questore ha fatto notare che non è stata presentata nessuna richiesta di autorizzazione per l’evento, quindi si farà di tutto per provvedere in via legale contro gli organizzatori (peraltro introvabili e con base all’estero, secondo il Mattino di Padova). Il sindaco intanto ha firmato un’ordinanza (eccola: http://static.repubblica.it/mattinopadova/pdf/botellon.pdf ) atta a “limitare i danni”, nella quale si fa divieto nell’area della manifestazione di portare con sé più di 1 litro di alcolici di qualsiasi gradazione; etilometri predisposti in varie zone e da inoltre la facoltà ai bar della zona di tenere aperti fino alle 2.00 senza però poter vendere alcolici per asporto dopo le 19.00, dispone inoltre l’impiego di 100 agenti tra i vari corpi di polizia e militari per l’applicazione dell’ordinanza. Attese sono circa 8000-10000 persone da tutto il Veneto. Ora, che dire? Non sono del partito di quelli che sottovalutano la faccenda, perchè mi rendo conto che una simile concentrazione di gente possa provocare dei danni (in particolar modo a delle persone). Personalmente mi sarei stupito se non fosse stata preso alcun tipo di contromisura, cosa che fino ad oggi pomeriggio non risultava ben chiara. E’ abbastanza normale che il primo cittadino di Padova e il questore cerchino di frenare la manifestazione. Tuttavia mi sembra che non abbiano capito granché, dalle disposizioni:
– perchè allungare l’apertura dei bar, se il botellon nasce come reazione ai bar e ai loro prezzi?
– a cosa servono gli etilometri? dubito che qualcuno dei partecipanti voglia mettersi alla guida a fine serata
– che senso ha mettere un limite di un litro? se mi porto un litro di latte di suocera (liquore per cocktail 75%) pensi che non riesco ad andare fuori di melone?
E infine:
– perchè predisporre controlli e dispiegamento di polizia?
– perchè spendere soldi per piazzare bagni chimici per una manifestazione non autorizzata?

Se la manifestazione non è autorizzata, a rigor di logica dovrebbero vietarla. E se la vietano dovrebbero attuare il divieto. Ah, ecco il problema. Forse vietare a 8000-10000 giovani di bere e divertirsi dal tramonto all’alba comincia ad essere un problema. Ecco dunque. Non si tratta di benevolenza perchè “tanto son ragazzi”. Si tratta di numeri puri e semplici. E’ possibile controllare (o reprimere) soltanto quando si hanno i mezzi per farlo. Quando i numeri sono contro l’autorità, allora bisogna trovare degli escamotage. Fare la voce un po’ meno grossa, e porre dei limiti più ragionevoli. Badate, la mia non è un’analisi di parte. Intendo dire che sono fondamentalmente d’accordo sul fatto che sindaco e questura dovessero agire, secondo legge, anche se non sono d’accordo sul tipo di risoluzione presa. Posso condividere in parte le preoccupazioni sul fatto che alcune persone domani rischieranno il coma etilico, altre finiranno per picchiarsi, o stare male. Non mi piace nemmeno l’idea che molti idioti sporcheranno per terra lasciando in giro vetri rotti e schifezze varie (cosa che odio). Eppure trovo irrazionale provare ad opporsi a questo tipo di eventi. Capisco che dal punto di vista istituzionale e legale debbano farlo ma è come mettersi contro una forza della natura. La voglia di uscire, astrarsi, sballare, divertirsi e dimenticarsi è il più potente valore che la mia generazione possiede, o la cosa che più si avvicina ad un valore. Decadenza, Rassegnazione, Caos ? Può darsi tutt’e tre le cose, e molto altro. Ma noi siamo figli dei nostri padri e delle nostre madri: il nostro presente lo hanno creato quelli che ora vorrebbero farci la paternale.
Ed è per questo che domani andrò al Botellòn. Non tanto per bere o per uscire, bensì per osservare la danza del caos nella sua forza generatrice vitale e nella sua capacità distruttrice.

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